#Ucraina Analisi situazione Tattica Primavera 2025
Partendo dall’analisi precedente, in cui avevo descritto le principali direttrici d’attacco russe e le possibili evoluzioni, aggiorno la stessa in questo post. Come avevo previsto, la guerra ha sostanzialmente rallentato a causa di ciò che avevo espresso nella precedente analisi, legato principalmente al logoramento dei due eserciti, in particolare dei mezzi blindati, ormai divenuti una rarità. Per chi volesse rileggere l’analisi di più di un mese fa, eccola.
#Ucraina Analisi situazione Tattica Inizio 2025-Parte 2
A seguito della parte precedente di Analisi e dell’analisi di fine Dicembre, dopo un mese attualizzo la situazione sui vari fronti.
l’evento più saliente è la ritirata ucraina dal saliente di Kursk, su cui ho scritto sugli altri social un giudizio complessivo dell’operazione recentemente.
Ecco i link del Thread:
https://x.com/Majakovsk73/status/1899757950912074082
https://t.me/Majakovsk73/3247
Date queste premesse generali, vado ad analizzare i singoli fronti, partendo proprio da Kursk
Fronte di Kursk
La ritirata da Kursk, come ho scritto recentemente, è stata dovuta soprattutto a problemi logistici. Gli ucraini avevano ormai sovraesposto le principali linee di rifornimento, e le 50.000 truppe russe, ben equipaggiate, erano riuscite, seppur con notevoli sforzi, a erodere il saliente che era diventato troppo stretto (circa 20 km di ampiezza).
I droni in fibra riuscivano ormai a colpire i mezzi corazzati anche lontano dalla linea del fronte, mezzi che, complice il periodo invernale, non potevano sfruttare efficacemente le foreste (prive di foglie) per ottenere copertura.
Il miglioramento del meteo, inoltre, aveva consentito ai russi di incrementare l'uso delle FAB in un’area ormai molto ristretta.
Per evitare gli errori del passato, questa volta gli ucraini hanno deciso di ritirarsi per tempo, in una ritirata tutto sommato ordinata, considerando la situazione del fronte stretto e la quantità di truppe da ritirare.
In questo contesto, gli ucraini stanno cercando di mantenere il controllo delle zone dei villaggi di confine, sia per agevolare la fuoriuscita progressiva, sia per tenere impegnate le 50.000 truppe russe, che potrebbero essere dislocate su altri fronti.
Ovviamente, si tratta probabilmente di un’operazione di breve-medio termine, soprattutto la zona di Oleshya mi sembra meno difendibile rispetto a quella di Guevo, ma è probabile che prima o poi gli ucraini abbandoneranno anche queste aree, cercando di logorare e tenere impegnate le truppe russe il più a lungo possibile.
È possibile che i russi cerchino di creare una zona cuscinetto nella zona di confine, ma dubito che a questo punto ci sarà una battaglia per Sumy. Qui, gli ucraini hanno avuto il tempo di approntare linee difensive valide, e ci sono numerosi ostacoli naturali con cui i russi si sono già scontrati. Il periodo primaverile, inoltre, non è il migliore in queste zone, che, a differenza del Donbass, sono fortemente impattate dal fenomeno del fango.
È quindi improbabile che ci sia una battaglia a Sumy, se non nelle aree di confine, ed è molto probabile che il fronte perderà importanza e intensità
Fronte di Kupyansk-Svatove-Kreminna
L’evoluzione su questi fronti è stata minima, anzi, gli ucraini hanno recuperato alcune posizioni perse sia nell'area oltre l'Oskil che nella zona di Synkivka.
Le premesse tattiche rimangono quelle già delineate a dicembre: la possibilità, per i russi, di prendere Kupyansk si basa su un piano che, in questi mesi, è rimasto immutato sulla carta.
Periodo invernale ha essenzialmente fermato operazioni, ma russi potrebbero decidere, se riterranno battaglia per Prokovsk troppo impegnativa, magari di impiegare qui le unità attualmente dislocate a kursk. Attualmente è difficile fare previsioni. Sopratutto perchè russi in questa zona hanno sostanzialmente perso terreno.
Più a sud obiettivo teorico russo rimane sempre la zona di Borova
Ma anche qui i progressi sono stati scarsi, e l'ampiezza del fronte fa probabilmente pensare che non ci saranno grandi evoluzioni in quest'area
Possibili invece sviluppi nella zona di Kreminna, dove i russi hanno sostanzialmente preso la zona di Terny e stanno attaccando Yampolivka. L'obiettivo raggiunto è stato mettere Lyman nel raggio dell'artiglieria, mentre l'obiettivo a lungo termine è ampliare ulteriormente la zona cuscinetto intorno a Kreminna, arrivando almeno nei pressi di Lyman. È quindi possibile che, con il miglioramento del meteo, questo fronte torni a essere uno da tenere d'occhio
Fronte di Siversk
I russi sono avanzati nella zona di Bilhorivka e continuano a esercitare pressione, finora con scarso successo, verso Verkhnokamyanske. Questa parte del fronte è complementare a quella di Kreminna: prendere entrambe le zone garantirebbe una copertura a sud della città, che ha un ruolo strategico per i russi. Inoltre, avvicinarsi a Siversk permetterebbe di utilizzare meglio l’artiglieria anche contro le linee logistiche. Tuttavia, ritengo che, nelle attuali condizioni, la battaglia per Siversk sia fuori dalla portata russa. I progressi in quest’ultimo mese sono stati minimali, ed è molto difficile che questo diventerà un fronte primario di questa guerra.
Fronte di Bakhmut
I postulati dell’operazione russa rimangono immutati da dicembre: Prendere Chasiv Jar e stupochny per avanzare su Kostyantynivka. Va detto che in oltre un mese i progressi russi sono stati molto, ma molto limitati, e che ancora Chasiv Jar, che semBrava, nonostante sembri sul punto di cadere, continua a resistere. L'operazione richiede ormai ingenti risorse ed è comunque legata all'avanzata nell'area di Toreck, che a questo punto è meno scontata di quanto si potesse prevedere qualche tempo fa.
Forse i russi sceglieranno di ridistribuire le risorse da Kursk su questo fronte per tentare un colpo decisivo
Fronte di Horlivka
Nei piani russi, l'avanzata da sud verso Kostyantynivka è complementare, come già descritto nell'analisi dello scorso mese. Tuttavia, Toreck è diventata una 'palude', un po' come è successo a Vovchansk.
Questo segnala anche un forte degrado delle capacità russe nella guerra urbana, dovuto al consumo delle unità più esperte in questo tipo di battaglia lungo questi tre anni di guerra, oltre alla scarsità di blindati, fondamentali nelle battaglie urbane.
Ormai i veicoli corazzati da combattimento (AFV) e i carri armati sono rari a Horlivka, e i russi avanzano solo con la fanteria sotto una pioggia di droni. Questo ha portato gli ucraini a una serie di offensive in città che hanno rimesso in discussione il controllo russo, il quale, un mese fa, sembrava essere quasi totale, con la città prossima a cadere. I russi non hanno avuto migliore fortuna nemmeno nella zona di Leonidivka/Novopavlivka-Shcherbynivka, dove non sono riusciti ad avanzare né a stabilizzare le posizioni.
A livello macro, quindi, il piano per l'assalto a Kostyantynivka resta immutato, ma sembra molto più difficile da realizzare rispetto a un mese fa.
Fronte di Pokrovsk
Anche qui i russi non sono avanzati, anzi, hanno subito una serie di controffensive che hanno rimesso in discussione il controllo di aree focali come quella di Udache-Kotlyne, sul lato occidentale, e una serie di stabilizzazioni sul settore orientale che hanno fermato l'avanzata russa. I russi dovranno impiegare ingenti risorse per assaltare Pokrovsk, e credo che alla fine sceglieranno di impiegare qui le migliori unità ritirate da Kursk (anche se, come ho detto, è difficilissimo fare previsioni), e lo stesso faranno probabilmente gli ucraini.
Dal punto di vista tattico, anche in questo caso, la previsione rimane la stessa, ma si dilatano molto i tempi della stessa.
Fronte di Kurachove
Contrariamente a quanto pensavo, la battaglia per Kurakhove non si è ancora conclusa (e quindi i russi non possono 'liberare' risorse da impegnare a Pokrovsk). La progressione tattica è stata quella prevista, ma i tempi si sono dilatati.
Dopo la presa quasi totale di Andriivka e l'eliminazione del saliente, ci si aspettava probabilmente un'avanzata più rapida, che però non è avvenuta. Attualmente, i russi stanno cercando di chiudere il fronte e collegarlo tra l'area di Andriivka e quella di Sbirne. L'obiettivo resta quello di livellare il fronte almeno fino a Bahatyr. Continuo a credere che non punteranno alle fortificazioni dell'oblast' di Donetsk e che, una volta raggiunto l'obiettivo (anche se è difficile prevedere i tempi), cercheranno di spostare parte delle risorse verso Pokrovsk.
Fronte di Velyka Novosilla
"La parte orientale del fronte è complementare all'attacco verso Bahatyr, mentre sul fronte occidentale credo che, una volta raggiunte le principali fortificazioni ucraine del settore, i russi si fermeranno. Questo è stato il fronte dove i russi hanno ottenuto i maggiori progressi, anche perché le fortificazioni sono scarse (tranne quella già menzionata) e le unità ucraine nella zona sono poche. Continuo comunque a pensare che si tratti di un ramo morto e che i russi puntino solo ad ampliare il controllo, arrivando almeno fino a Shevchenko, in zone oggettivamente poco difese e senza andare oltre, dove non ci sono villaggi o centri significativi.
Altri Fronti
Non prevedo variazioni per quel che riguarda Kharkhiv, Zaporizha, Kherson, se non movimenti locali.
Rallentamento della guerra
Avevo già accennato nelle precedenti analisi che avremmo assistito a un progressivo rallentamento della guerra. Ripropongo le principali cause, attribuibili al degrado dei due eserciti.
L'attuale tattica russa si basa (dopo varie evoluzioni) sullo sbarco di fanteria in punti significativi che offrono copertura, come fasce forestali, villaggi e fattorie.
I corazzati russi fanno la spola dalle linee in ondate successive, scaricando sempre nuovi gruppi di fanteria. Quando la fanteria raggiunge un numero preponderante rispetto alle forze ucraine, queste vanno all'attacco e conquistano la posizione.
Occasionalmente, e ormai con sempre minore frequenza, i russi usano anche il 'pugno corazzato', composto da AFV e tank, per cercare di sfondare le linee nemiche e prendere il nemico alle spalle, scaricando la fanteria dietro le prime linee
La drastica diminuzione dei mezzi corazzati, visibile su molti fronti, ha come conseguenza:
la riduzione del numero di 'pugni corazzati' e attacchi pesanti in un determinato periodo di tempo
A seguito di tentativi di sfondamento falliti, è aumentato il tempo necessario ai russi per ricostruire una riserva critica di mezzi per lanciare nuovi attacchi. Questo allunga notevolmente i tempi tra i tentativi di sfondamento, che in passato erano più frequenti, rallentando così l'avanzata.
La lentezza nelle operazioni di sbarco e di assalto.
Anche nelle operazioni di sbarco di fanteria, i mezzi corazzati, in particolare gli AFV, sono ormai rari e vengono sostituiti da moto, ATV, pickup, auto civili, golf cart e altri veicoli che definirei 'impropri'. Questi mezzi sono ovviamente molto più vulnerabili ai droni, all'artiglieria e alle mitragliatrici rispetto a un blindato. Questo porta a un tasso di perdite molto alto nelle azioni d'attacco, oltre a una minore velocità di accumulo della fanteria nei punti strategici. Di conseguenza, la fanteria impiega più tempo per radunarsi, rimanendo esposta ai bombardamenti ucraini e avendo maggiore difficoltà nel raggiungere una massa critica per lanciare attacchi contro le posizioni ucraine."
Maggiori difficoltà nell’Urban Warfare e conseguente rallentamento in battaglie urbane.
Come già detto, la minore disponibilità di blindati e la loro vulnerabilità rende più difficoltoso il combattimento urbano (es. Toreck). In questo tipo di battaglie, i blindati permettono alle truppe di evitare imboscate, di avvicinarsi al nemico e di stanarlo grazie ai tank, che possono esercitare fuoco diretto su posizioni nemiche ben protette da macerie o edifici. La lentezza nelle operazioni, inoltre, ostacola una rapida 'espulsione' delle forze nemiche dai distretti, permettendo loro di riorganizzarsi e infiltrarsi in altre zone della città
Impatto sulla logistica
Anche la logistica risente in modo significativo della diminuzione dei blindati. L'uso sempre più diffuso dei droni ha trasformato i camion non corazzati in bersagli facili da colpire. Fino a non molto tempo fa, gli AFV non erano impiegati esclusivamente per il trasporto truppe, ma svolgevano anche un ruolo cruciale nel rifornimento delle prime linee, sia per quanto riguarda l'approvvigionamento di uomini che di mezzi, oltre a facilitare le rotazioni delle unità.
Con la ridotta disponibilità di veicoli corazzati, si è tornati a fare affidamento sui camion, mentre le truppe sono costrette a ruotare a piedi o utilizzando mezzi leggeri come moto e ATV, rendendo la logistica più vulnerabile ed esposta agli attacchi
La maggiore lentezza nelle rotazioni e negli approvigionamenti, contribuisce al rallentamento del fronte.
Spendo due parole anche sulla parte ucraina, che, essendo prevalentemente in posizione difensiva, contribuisce in misura minore alle dinamiche della battaglia rispetto alla controparte russa.
Gli ucraini si basano su attacchi di alleggerimento, utilizzando blindati per eseguire sbarchi in punti strategici, simili alle tattiche russe, e difendono posizioni fortificate con un vasto impiego di droni, che in molti casi svolgono il ruolo che normalmente spetterebbe all'artiglieria.
Il rallentamento del fronte offre un vantaggio temporale agli ucraini, che possono continuare a rafforzare le loro linee difensive. Tuttavia, la riduzione della disponibilità di blindati sul fronte interessa anche le loro forze, il che potrebbe limitare nel prossimo futuro la loro capacità di lanciare contrattacchi efficaci, riducendo la mobilità e l'impatto delle loro operazioni offensive.
Chiudendo il discorso:
L'espansione dell'uso dei droni, specialmente quelli con fibra ottica, ridurrà ulteriormente l'impiego dei blindati da entrambe le parti, trasformando progressivamente il conflitto in una battaglia tra fanterie.
Gli ucraini hanno già riconosciuto questa tendenza e stanno equipaggiando le fortificazioni con linee successive di filo spinato, che, in assenza di veicoli corazzati, torna alla sua funzione originaria, ostacolare la fanteria, come accadde durante la Prima Guerra Mondiale.
Anche l'assenza quasi totale dell'aviazione, soprattutto da parte ucraina, e parzialmente da parte russa, sta contribuendo a questo scenario. La Russia, infatti, manca di un adeguato supporto aereo ravvicinato (CAS), e si affida principalmente al lancio di bombe plananti da posizioni di sicurezza, che, pur avendo un effetto devastante sulle postazioni statiche, non possono influenzare in modo decisivo le manovre sul campo, se non supportato da un azione di terra efficace.
Tutti questi fattori, pur non mutando l’inerzia a favore russo, spingono verso un rallentamento crescente della guerra che sarà sempre più lenta e sempre più una guerra di fanteria all’assalto su posizioni fortificate.